martedì 13 aprile 2010

Zabaione

Unite a poco a poco il Marsala seccoe il vino bianco, sempre sbattendo per fare assorbire bene il liquido, e quando tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati, immergete la pentola a bagnomaria in un'altra pentola più grande che la contenga, riempita per 1/3 di acqua bollente.

Il fuoco deve essere molto basso e l’acqua non deve mai bollire, ma piuttosto deve mantenere un lieve fremito.
Mescolate con la frusta per circa 10-15 minuti, finchè non vedrete la crema gonfiarsi, addensarsi e diventare vellutata; a questo punto potete togliere lo zabaione dal fuoco e servirlo immediatamente in coppette di vetro.
Se invece volete gustarlo freddo dovrete mescolarlo di tanto in tanto fino a raffreddamento avvenuto, per evitare che il vino non si separi dalla crema depositandosi sul fondo.

Sull’origine del nome zabaione, alquanto incerto, ci sono numerosi aneddoti.
Secondo alcuni lo zabaione prese il nome dal Capitano Giovanni Baglioni, che nel 1500, si accampò nei pressi di Reggio Emilia e mandò i suoi soldati in cerca di cibo: questi tornarono con quello che trovarono nei campi e nei vicini terreni, cioè uova, vino e zucchero.
Ne fecero un miscuglio che poi gustarono come rancio e ne rimasero talmente entusiasti che la ricetta presto si diffuse, e in onore al capitano Giovanni Baglioni, chiamato popolarmente 'Zvàn Bajòun', la crema prese il suo nome, cioè zabaione. Un’altra versione invece ci racconta che lo zabaione prese il nome del monaco Giovanni de Baylon (che diventò il patrono dei pasticceri torinesi), che lo inventò a Torino nel XVI secolo, e che utilizzava il preparato come ricostituente e corroborante per ammalati e deboli.